sabato 9 febbraio 2013

La trasformazione di Emmett

Quando vidi Rosalie entrare in casa stringendo fra le braccia un omone insanguinato se non fossi stato un vampiro mi sarebbe venuto un colpo.
Cosa aveva combinato mia sorella????
Per fortuna mio padre era in casa e richiamato dalle urla di mia sorella piombò in salotto come una pallottola di fucile e senza perdere tempo lo portò nello studio.
Quando lo vidi scendere ed abbracciare Esme capii quello che era successo.
“Ho trasformato quel ragazzo. Non c'era la possibilità di salvarlo e Rosalie mi ha chiesto di cambiarlo per lei”
Mia madre si voltò verso di me i suoi pensieri rivelavano la sua preoccupazione.
Non andavo molto d'accordo con Rose e si stava chiedendo come avrei preso quel nuovo ingresso in famiglia.
Sbuffai irritato. Non ero certo un bambino!!! E poi forse avrei trovato un fratello che mi avrebbe fatto compagnia.
Nei tre giorni seguenti il ragazzone continuò a urlare in preda ai dolori della trasformazione.
Rosalie non si staccò mai da lui e i miei genitori si alternavano per fargli compagnia.
Io giravo abbastanza al largo aspettavo con ansia che diventasse un vampiro.


Quando il suo cuore cessò di battere corremmo tutti da lui richiamati dall'urlo di Rosalie.
I suoi occhi sbatterono un attimo e poi li aprì. Erano rossi e grossi mentre un sorriso si apriva sul suo volto.
Stava fissando mia sorella poi si girò verso di noi preoccupato.
Carlisle con pazienza cercava di spiegargli cosa era diventato ma lui si guardava intorno ascoltando appena mio padre.
I suoi pensieri erano confusi così come i suoi occhi erano sgranati dalla nuova visione delle cose.
“Stai dicendo che sono un vampiro? Che i miei sensi sono finissimi?” chiese incuriosito.
“Si ragazzo. E non solo.... sei diventato velocissimo e fortissimo rispetto agli standard umani” gli spiegò pazientemente Carlisle.
Lui lo guardò e ancora in boxer e maglietta si precipitò fuori dalla stanza.
“Edward fermalo” urlò Esme spaventata da quel gesto così repentino.
Corsi veloce e quando lo raggiunsi lo trovai in giardino intento a guardarsi indietro con un sorrisetto felice sulle labbra.
“Whau è vero sono velocissimo.” mi disse.
In pochi secondi fummo raggiunti dagli altri e lui sempre sorridente corse verso un povero abete sradicandolo e alzandolo sopra la testa.
Era forte sul serio pensai preoccupato. Se non imparava velocemente a gestire la sua forza avremmo avuto non pochi guai.
Con un gesto repentino lanciò il tronco nella foresta e si voltò verso di noi “Allora è vero sono proprio forte.” commentò soddisfatto.
“Si “ gli rispose Esme “e sei diventato ancora più bello di prima”
Lui la guardò un attimo e fece l'occhiolino a mia sorella “Sei d'accordo bocconcino?” le chiese
Lei si limitò a sorridere raggiante delle sue attenzioni.
Uscii immediatamente dalla testa di Rosalie, i suoi pensieri mi stavano già irritando.
Carlisle sospirò “Ragazzo dovresti rientrare in casa avrai sete e poi brilli. Oggi c'è il sole” i pensieri di mio padre erano tutti dedicati alla segretezza. Era giorno e il sole spendeva nel cielo. Voleva dargli del sangue che tenevamo di riserva per tenerlo bravo fino a sera, poi lo avremmo portato a caccia.
Lui lo guardò sempre sorridente e poi lentamente alzò prima un braccio e poi l'altro rimirando i giochi di luce che risplendevano su di essi.
“E' bellissimo. Allora è vero.” commentò assorto.
Con un urlo cercai di bloccarlo. Ma era tardi.
Con un gran sorriso sulle labbra lo vidi scostarsi i boxer guardarci dentro e urlare soddisfatto' : “BRILLAAAAAA!!”.

Il mio incubo era solo all'inizio.

“Sono fritto” commentai allontanandomi il più velocemente possibile.
Se prima convivevo con una coppia dolce e discreta adesso la seconda mi avrebbe fatto impazzire con i loro pensieri osceni per il resto dell'eternità.

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